pagina 3 Il mio corpo - la mia decisione! Ciò che l’iniziativa «Per la libertà e l’integrità fisica» ri- chiede è stato un dato di fatto nell’etica medica per quasi ottant’anni. Tuttavia, gli ultimi anni hanno dimostrato che questo deve essere nuovamente sancito. sempre più segnali che la campagna vaccinale abbia causato vittime. Il nu- mero di gravi effetti collaterali o danni da vaccino segnalati è in costante au- mento. Tuttavia, la maggior parte dei partiti e dei politici continua a sostenere che, nel peggiore dei casi, sia necessario annullare il diritto individuale al proprio corpo nell’interesse della collettività. A quale procedura medica ci si sottopone, se si sceglie un farmaco, un tratta- mento a lungo termine o un intervento: in una società liberale, questa è una questione individuale. Per la maggior parte delle persone, è inconcepibile che uno stato possa ignorare questo diritto. Quando sentiamo di tali casi in regimi ingiusti, proviamo orrore e incomprensione. In questo senso, il 9 giugno si deciderà su una ovvietà universalmente rico- nosciuta. L’idea di lasciare il controllo del proprio corpo ad altri, finché si è in grado di decidere, è impensabile per la maggior parte delle persone. L’inizia- tiva «Per la libertà e l’integrità fisica» chiede semplicemente di ancorare il diritto a questa autodeterminazione nella Costituzione. Nessuno dovrebbe essere costretto La necessità di questo passo è emersa negli ultimi quattro anni. Durante il periodo del Covid, è stato comunicato alla società che, per il bene della mag- gioranza, una minoranza doveva essere indotta, se non costretta, a un certo trattamento. Ciò includeva svantaggi concreti per coloro che si rifiutavano. L’affermazione che gli agenti contro il Covid-19 abbiano avuto un effetto be- nefico durante la pandemia non è ancora stata provata. Al contrario, ci sono Questo è in netto contrasto con il «Codice di Norimberga» (vedi riquadro), che da quasi 80 anni è considerato una linea guida semplice, chiara e incontestata per un comportamento etico in medicina. Non prevede eccezioni intenzional- mente. Nulla può essere così grave da giustificare la violazione di queste re- gole. Per esempio, la polizia in uno stato di diritto non può mai ignorare il divieto di tortura, indipendentemente dalle informazioni che spera di ottenere. È necessaria una chiara disposizione nella Costituzione Regolamenti come il «Codice di Norimberga» assicurano che certi principi abbiano validità indipendentemente dalle maggioranze politiche o dai cam- biamenti del clima culturale. Ma un codice non è legalmente vincolante. Una società che vuole garantire che questi principi etici non possano essere di- sattivati a piacimento deve prendere precauzioni. Lo fa scrivendo una ovvietà apparente come una disposizione chiara e inequi- vocabile nella Costituzione. Gli ultimi anni hanno dimostrato che la formula- zione già esistente sull’argomento non è sufficiente. A causa della pressione politica generale sugli non vaccinati, non si poteva più parlare di una decisio- ne libera e «informata». Codice di Norimberga 77 anni fa, le linee guida etiche per la formazione medica sono state ridefinite. Il cosiddetto «Codice di Norimberga» è stato creato nel 1946/47 durante il processo ai medici, in cui i medici nazisti furono processati per i loro crimini. Il codice stabiliva cosa fosse permesso negli esperimenti medici sugli esseri umani. Il messaggio principale: il consenso volontario del soggetto è assolutamente necessario. Non si deve ricorrere a influenze come violenza, inganno, astuzia o costrizione. È esclusa anche ogni forma di persuasione o costrizione. Chi si trova di fronte alla scelta di un intervento sul proprio corpo deve essere in grado di utilizzare il proprio giudizio, conoscere tutti i dettagli di ciò che lo attende e poter prendere una decisione informata. Nei dieci punti del codice è inoltre stabilito che i soggetti sperimentali devono essere protetti «anche dalla minima possibilità di lesioni, danni permanenti o morte». Si presume che l’obiettivo non possa essere raggiunto con altri mezzi o metodi di ricerca e che l’esperimento non sia arbitrario o superfluo. «Coloro che ignorano la storia sono condannati a commettere a commettere sempre gli stessi errori!». liberta-integrita.ch